IANUA MENTIS – 1-15 ottobre

IL PROLOGO ALLA RICERCA ESPRESSIVA


La pittura come fattore esistenziale e come purezza di pensiero é da sempre stato un elemento di particolare valore nel contesto di un insieme che si può indicare come essenza della moderna pittura.
Il concetto è entrato a far parte dell'arte alla stregua dello stesso colore e del segno per essere poi il fondamento di una comunicazione di tipo immediato.
Ma sempre questa è stata una essenza della pittura, che essa fin dal passato ha posseduto.
In questo contesto si introduce l'ottica della pittura dell'operatrice culturale Lydia Lorenzi.
L'iter della Lorenzi è quello di una rappresentazione nata dalla immediatezza del connubio tra arte ed espressione quanto da una lenta elaborazione del fatto artistico secondo una connotazione che è quella di ridurre la realtà ad una serie di simboli i quali rappresentino e raffigurino nel contempo l'idea della Lorenzi.
La sua pittura attuale si inserisce in modo abbastanza definito nel complesso ed articolato spirito della rappresentazione.
Nelle sue opere troviamo una approfondita meditazione tra quello che è lo spazio scenico e la rappresentazione narrativa stessa.
Le strutture divengono componenti di una logica che si presenta oggi come un attuale prologo a quella espressività a cui Lydia tende a raggiungere in modo completo e più ampio di quanto non si possa credere.
L'evoluzione espressiva nasce propriamente da questa logica di partenza che vuole l'oggetto principale della propria pittura come funzione di un mondo espressivo che viene a comporsi in maniera completa.
Equilibrio ed armonia, sia nella forma che nel colore, sono sostanzialmente rapportati con feconda espressività e chiaro linguaggio.
Il valore della sua pittura viene ad essere compenetrato proprio in quel sentimento dove giostra la volontà di un gioco pittorico che si muove su diagrammi di armonia.
La forma ed il colore sono fondamento di questo suo modo d'essere pittrice e di questa sua volontà di giungere alla precisa connotazione di quello che può indicare il proprio dipinto nei confronti non solo di se stessa e dell'opera realizzata, ma anche del fruitore.
Lydia Lorenzi è quindi un'operatrice la quale permea tutta la sensibilità e la carica emotiva che possiede in opere che appartengono alla nuova ed ultima generazione della pittura, la quale vuole la ricerca come incessante motivo di approfondimento del discorso pittorico.
Ecco, quindi, che ogni opera diviene prologo alla ricerca espressiva seguente.

Bergamo, giugno 1988
Antonio de Santis.