COLLEZIONE AUTUNNO / INVERNO 1997-1998 SABER
MAIL ART SABER PAR BROOKLIN DO
Mail Art?
Transmission d'oeuvres par correspondance postale il est un forme d'art qui devint vite conceptuelle qui occupe une place considérable dans les manifestations de l'art contemporain. Dès les années 60, qui virent sa naissance, à la divulgation actuelle beaucoup de ses conjonctures ont séduites une vaste public. Ne la vit on pas triompher à la Biennale de San PAULO?! Issu du Dadaïsme, comme le fut la période de remise en question, de restructuration, qui parcourut les années 50,60 et 70 le Mail Art se développe dans les deux Amériques et, en Europe, prolifère au Brésil, aux USA comme en Italie, en France, se répand d'Allemagne en Pologne, à la Hongrie. Les noms de Cage comme celui de Man Ray enchâssent ceux de Beuys et de Ben, Robert Filliou parmi cent autres.
Ainsi à la déréliction qu'on rencontre au cours des années 60 dans les ouvres Mail ART des motivations moins belliqueuses vont suppléer; l'agrément de l'image, le plaisir du contact et l'humour bien sûr! motivant beaucoup de travaux qui glisseront parfois vers la fiction. C'est à cette version du Mail Art que s'apparentent les travaux de Lydia LORENZI qui rompant le lien postal font assumer le transport du message par le destinataire. Un vêtement, quoi de plus diffuseur? Voici l'oeuvre inscrite pour un temps indéterminé, mais probablement long pour que le message parvienne à une multitude de regards devenus attentifs, car surpris ils sont!
Lorsque le message est reçu par poste le récipiendaire n'est souvent qu'un collègue, il y jette un regard distrait, apprécie, admire ou réprouve et pose le message sur un amas de documents où il sera vite recouvert par d'autres informations.
Mais l'oeuvre que porte, sur sa chemise d'été le récepteur mille yeux vont s'y fixer et il apportera à tout un chacun le message que l'oeuvre d'art contient et qui, le temps d'un clin d'oeil le percute. Ainsi l'oeuvre est perçu par une multitude qu'aucun musée ne récolte jamais!
Dans le domaine de la communication c'est un apport considérable car ce n'est pas une image de l'oeuvre qui est perçue comme celle que transmettent les moyens de communication – de la photo à l'Internet - ne donnant que tronquée une fiction de l'originalité alors qu'ici le contact est réel entre l'oeuvre et le contemplateur. Bel exploit qui peut donner à rêver à touts les chaînes de télécommunication du monde.
Jacques LEPAGE,
NICE, 6 DICEMBRE 1996
MAIL ART SABER CON BROOKLIN DO
Mail Art?
Trasmissione di opere per corrispondenza postale: una forma d'arte divenuta rapidamente concettuale che occupa una posizione di riguardo nelle manifestazioni d'arte contemporanea.
Dagli anni '60, che ne videro la nascita, all'attuale divulgazione, le sue molte congiunture hanno sedotto un vasto pubblico. Non la si vide infatti trionfare alla biennale di San PAOLO?! Nata dal Dadaismo, come lo fu il periodo di rimessa in questione, di ristrutturazione che attraversò gli anni '50, '60, '70, la Mail Art si sviluppa nelle due Americhe ed in Europa: prolifera in Brasile, negli Stati Uniti, nonché in Italia e in Francia, si diffonde dalla Germania alla Polonia, all'Ungheria. I nomi di Cage e di Man Ray fanno da cornice a quelli di Beuys e di Ben, di Robert Filliou fra cento altri. Nel corso di tale sviluppo, pur conservando il nome iniziale, la Mail Art prenderà sempre più le distanze nei confronti dei trasporti postali, inserendosi sempre più nel movimento artistico del secolo. Come scrisse John Cage, "perfino il senso dell'arte è cambiato, questa deve nella vita, ma la vita è un impiego del tempo". Così alla derelizione che si incontra nel corso degli anni '60 nelle opere di Mail Art, si sostituiscono motivazioni meno bellicose; il fascino dell'immagine, il piacere del contatto e l'umorismo (ma certo!) motivano sicuramente molti lavori che scivolano talora nella finzione.
E' a questa versione della Mail Art che si apparentano i lavori di Lydia LORENZI e, spezzando il legame postale, assegnano al destinatario stesso il trasporto del messaggio.
Un vestito? cosa c'è di più propagante? Ecco l'opera in-scritta per un tempo indeterminato, ma probabilmente lungo, giacché il messaggio raggiunge una moltitudine di sguardi, fattisi attenti per la sorpresa! Nella trasmissione postale il destinatario è sovente un collega, che getta uno sguardo distratto, apprezza, ammira, disapprova ed infine posa il messaggio su mucchi di documenti, dove sarà presto ricoperto da altre informazioni. Migliaia di occhi si poseranno invece sull'opera che il ricevente porta sulla sua camicia estiva: egli consegnerà a ciascuno il messaggio contenuto in quell'opera d'arte, percuotendolo per la durata di un batter d'occhio. Così essa verrà percepita da una moltitudine che nessun museo potrà mai raccogliere.
Nel contesto comunicativo è un contributo notevole, perché non è un'immagine dell'opera quella che viene percepita, come quella trasmessa dai mezzi di comunicazione – dalla fotografia a Internet – che danno solo una finzione tronca dell'originalità. Qui, invece, il contatto fra l'opera d'arte e il contemplatore è reale, un bell'exploit che fa sognare tutte le catene della telecomunicazione nel mondo.
Jacques LEPAGE,
NIZZA, 6 DICEMBRE 1996
Nota: Brooklin do si trova nelle opere: Nuovo Geometrismo 1997